5 CONSIGLI per il RITORNO a SCUOLA

Universitari, via di qua, oggi non si parla di voi, del rientro all’università parliamo in un altro articolo, questo è per i ragazzi e le ragazze che sono rientrati a scuola. 

La scuola è appena ricominciata, con tutti i casini che già sapete: le nuove regole, la confusione, insegnanti che mancano, banchi nuovi che non arrivano, la pandemia, le rotelle, le classi riorganizzate e tutto il resto…

È una situazione difficile e incerta, inutile girarci intorno, ma a maggior ragione è una buona idea cominciare col piede giusto e magari fare il possibile per evitare che l’intero anno scolastico vi collassi addosso e imploda, trasformando la vostra vita in un inferno sulla terra.

E allora oggi, in questo articolo, ti do 5 consigli sul rientro a scuola. Pronto?

 

PRENDERE APPUNTI 

Non potevo non partire con il classico consiglio da boomer che avrai già sentito 7000 volte arrivare dai tuoi insegnanti e genitori. Prendi appunti.

Che sarà anche una cosa trita e ritrita, ma ha pure il brutto vizio di funzionare davvero. Vuoi per caso passare i tuoi pomeriggi interamente sui libri, ogni istante lontano da scuola immerso nello studio?

Sospetto di no, e allora ti conviene sfruttare ogni istante della tua permanenza in aula per risparmiare tempo libero poi.

Non mi limito a dirti di prendere (anzi, meglio, di produrre) appunti, ti do anche alcune indicazioni su come farlo:

Sfrutta tre principi:

  • il primo è quello della sintesi, cioè cerca di scrivere singole parole che rappresentano i concetti espressi dall’insegnante. Elimina tutto il superfluo e tieni solo l’essenziale, solo quello che davvero ti aiuta a capire l’argomento e a farlo tuo. Non preoccuparti di segnare ciò che dice la tua professoressa o il tuo professore parola per parola, non sei un ripetitore, sei uno studente.

 

  • numero due, sfrutta la forma schematica. Produci appunti simili ai tuoi schemi ma, magari senza troppi colori o personalizzazioni: semplice, con qualche freccia, qualche casella, elenchi puntati e via. La grafica schematica aiuterà le parole chiave e ti permetterà di rendere gli appunti più leggibili e completi.

 

  • e tre, usa il metodo Cornell. Facciamola semplice, non è neanche necessario che tu usi tutto il metodo, se ti interessa fino in fondo magari ne riparliamo, per il livello scolastico è più che sufficiente dividere il foglio in due parti: a destra scrivi i tuoi appunti schematici, a sinistra ti segni una serie di domande che potrebbero essere quelle che l’insegnante ti farà in interrogazione o nel compito in classe. Mettiti nei panni del professore e prova a pensare a quali domande faresti. Così poi, quando rileggerai gli appunti e li metterai a posto, potrai usare quelle domande per facilitare la fase di lettura, di testing e di ripasso!

 

Semplice, ma efficace.

Ti lascio anche il link di una live che ho fatto tempo fa in merito agli appunti che puoi recuperare quando hai finito qui.

Vai col prossimo consiglio!

 

TENERSI IN PARI  

Tutti ti dicono sempre di tenerti in pari, di non prenderti indietro, di non accumulare ritardo nello studio, ma nessuno ti dice cosa questo significhi nel concreto delle tue giornate. Te lo spiego io, devi cambiare del tutto la struttura delle tue giornate.

Normalmente quello che fai è svolgere ogni giorno i compiti per il giorno successivo e studiare per le eventuali interrogazioni e compiti in classe, giusto?

Sbagliato, sbagliatissimo. 

Fai così: ogni giorno, quando torni a casa, per prima cosa ti fai tutti i compiti che ti sono stati assegnati la mattina a scuola. Sì, quelli che ti verranno richiesti fra qualche giorno o persino la settimana prossima. Se la mattina hai fatto matematica e ti ha assegnato 10 esercizi per mercoledì prossimo, invece di farli martedì prossimo li fai oggi. Così per tutte le materie. Il carico di lavoro è lo stesso, ma la distribuzione molto più efficace e semplice da gestire.

Per quanto riguarda lo studio, fai la stessa cosa: ogni giorno riguardi gli appunti e applichi il metodo di studio al libro sulle materie fatte alla mattina. Se non riesci a farlo su tutte, come spesso potrà succedere, lo fai quantomeno su quelle più difficili o su cui sei più spesso in difficoltà e poi recuperi le altre nei giorni successivi.

Se lo farai davvero, non accumulerai mai più di 5-6 pagine di ritardo sulla spiegazione dell’insegnante, e al momento dell’interrogazione o del compito in classe ti basterà ripassare e finire quelle poche pagine che ti mancano. Capito il concetto?

L’unico problema con questa strategia (che è la migliore in assoluto, non discutere, non provarci neanche, ho ragione io, mi spiace, mettitela via) è che non puoi cominciare ad applicarla a metà quadrimestre. Non funziona così. Quando il circolo vizioso del fare i compiti e studiare all’ultimo momento è partito, non hai più tempo per cambiarlo, perché rischi di prendere brutti voti pesantissimi.

Ci sono solo due momenti in cui si può ripartire con questo approccio: dalle prime settimane dell’anno o subito dopo le vacanze di Natale. Stop, non hai altre opzioni.

Il momento è ora! Poi non dire che non te lo avevo detto.

  

COPPIA DI COMPAGNI

Il terzo consiglio è di creare un duo con il tuo compagno/compagna preferito/preferita per condividere i progressi, controllarsi a vicenda e aiutarsi se non si capisce qualcosa.

Quest’anno sarà un po’ diverso e il classico “compagno di banco” probabilmente non ci sarà, è una brutta cosa e mi dispiace onestamente, si rischia di sentirsi soli, ma voi vivete nell’era digitale e basta una chat, un cellulare, per essere sempre vicini.

Vuoi davvero cambiare non solo il tuo metodo di studio ma il tuo approccio alla scuola, magari seguendo i consigli che ti ho appena dato, rimanendo in pari e tutto il resto? Convinci un amico a fare lo stesso, fate squadra in due, controllatevi a vicenda ogni giorno, datevi un appuntamento serale per un check di controllo e affrontate il tutto insieme.

Ci si sente meno soli, è più facile continuare sulla giusta strada e al primo errore l’altra metà del duo è pronta a dare una mano. 

Provare per credere!

 

CURARE GLI STRUMENTI

Il quarto consiglio è forse il meno importante, ma non lo sottovaluterei vista la situazione di quest’anno: cura i tuoi strumenti di studio.

Ora, su questo c’è poco da fare: le ragazze sono più organizzate, basta vedere la miriade impressionante di video YouTube di ragazze che recensiscono astucci, penne, evidenziatori e quadernini colorati.

La situazione dei maschi è il degrado più assoluto, degrado organizzativo, morale, personale, etico: roba lanciata da una parte all’altra della classe, penne rubate, astucci più unti e lerci del motore di un trattore degli anni ’70, quaderni strappati, fogli stropicciati…

Ovviamente è uno stupido stereotipo di genere, le eccezioni sono infinite, lasciatemelo passare, sto cercando anche di fare un po’ di ironia…

In ogni caso, sapete che c’è? Mi spiace, sbagliano entrambi gli schieramenti.

Ragazzi, voi sbagliate perché sembra che vi riforniate di strumenti di studio direttamente dalle discariche comunali.

Ragazze, voi sbagliate perché più che un banco il vostro sembra una succursale di Tiger, tra oggetti colorati, animaletti e matite in ordine di durezza della mina.

La soluzione: ben riforniti, ma essenziali. Qualche colore necessario per i vostri schemi, matita, penna, gomma, cancellino. Quaderni? Io vi consiglio quelli ad anelli, magari con le bustine trasparenti e i fogli removibili, più semplici da tenere organizzati e da gestire, anche perché potete usarne uno solo per più materie.

Non esagerate, portate poche cose, quest’anno sarà diverso e avere troppi libri, fogli, quaderni e strumenti in giro sarà estremamente scomodo. Pensateci prima e siate previdenti.

 

NORME SICUREZZA

E poi l’ultimo consiglio, stavolta un po’ più serio. Stai attento. Stai attenta.

Rispetta le regole che ti verranno imposte, anche quelle assurde, anche quelle fastidiose, anche quelle che proprio non capisci perché ci sono.

Mettiti la cacchio di mascherina, che è odiosa, lo so, la odio anche io, ma fa davvero la differenza. E fino a coprire il naso, non è che se la metti a coprire i baffetti da sedicenne che ti ritrovi serva a qualcosa. Se non a ridarti una dignità.

Spalmati sulle mani ettolitri di amuchine e gel disinfettanti come non ci fosse un domani, finché non puzzi come una distilleria sovietica e non grondi liquido alcolico da ogni centimetro di pelle esposto all’aria.

Mantieni delle distanze decenti anche a ricreazione, anche per strada, anche sui mezzi pubblici e cerca di non andartene in giro ad abbracciare, sbaciucchiare, tocchignare ogni essere umano ti capiti davanti.

Evita anche gli elaborati saluti da gang con i tuoi compari.

Stai attento, stai attenta. Davvero.

È facile scherzare sulla quarantena, sul Corona Virus, sul fatto che se richiudono le scuole si torna in vacanza e giù di meme e risate. Lo so, lo capisco, faccio battute anch’io. È giusto scherzare su tutto, specialmente sulle cose serie e paurose.

Ma poi magari qualcuno si sente male davvero, magari una persona che conosci, magari un amico, un’amica, un compagno di classe, un insegnante…  magari poi qualcuno finisce in ospedale. Magari poi qualcuno muore.

E la voglia di scherzare passa. Ci mette un secondo.

Meglio stare attenti, così si può continuare a scherzarci su.

Per una volta, ancora più del solito, la scuola è nelle tue mani. Letteralmente.

 

E allora fammi sapere che cosa ne pensi, se hai intenzione di seguire i miei consigli, e se ne hai altri da dare e condividere, se poi vuoi anche trasformare il tuo metodo di studio una volta per tutte e fare il salto di qualità definitivo dai un’occhiata a Sistema ADC, il mio videocorso completo, non esiste niente che neanche gli vada vicino.

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