5 CONSIGLI per ripartire con l'UNIVERSITÀ (nel 2020)
Universitari, stavolta tocca a voi.
Quindi sgomberiamo il campo dai ragazzi delle scuole e torniamo a parlare del rientro in aula all’università in questo 2020… problematico, per usare un eufemismo.
I casini e le incertezze sono all’ordine del giorno, tra aule dimezzate, videolezioni, lauree a distanza e professori con il livello tecnologico di un coltivatore di rape dell’età del bronzo.
E allora oggi, in questo articolo, vi do 5 buoni consigli per ripartire con l’università nel 2020!
FREQUENZA
Non possiamo non partire con la domanda delle domande: si va a lezione o no?
Frequenza o non frequenza? È questo il dilemma.
Se mi seguite da un po’ lo sapete, io consiglio sempre di frequentare le lezioni, di buoni motivi ce ne sono moltissimi tra cui la possibilità di produrre appunti che vi faciliteranno nello studio in seguito, la chance di carpire informazioni preziose sull’esame, sugli argomenti più importanti e richiesti, possibilità di chiarire dubbi con l’insegnante e i compagni e tutto il resto.
Quindi uno potrebbe dire: vabbè, caso chiuso, si va a lezione. Ma quest’anno non è così semplice, perché causa Covid non tutte le università riapriranno allo stesso modo, non tutti potranno andare in aula, non tutti insieme quantomeno. Potrebbero esserci dei turni, delle lezioni sia in versione informatica che fisica e mille altre varianti.
Ne abbiamo anche parlato in questa live di recente.
Di base le cose da fare sono 3:
- assicurarsi, se non è possibile essere presenti fisicamente, di avere sempre a disposizione la lezione in forma digitale, se potete anche registrarla è meglio, ma occhio che se l’insegnante non è d’accordo non è proprio il massimo della legalità, per cui chiedete e non diffondete in giro registrazioni registrate di nascosto, che poi finite nei casini.
- ritagliarsi uno spazio per domande e chiarimenti, che sia dal vivo o in videochiamata con l’insegnante, prenotarsi con largo anticipo ai ricevimenti e in generale essere ancora più del solito partecipi e accorti (ci ritorniamo sopra su questo concetto tra un attimo).
- affilare le vostre armi di creazione di appunti, questo è senza dubbio il momento di smetterla di prendere appunti a caso e cominciare a fare sul serio. KWL, Cornell, parole chiave, forma schematica e tutto il resto, ho scritto un sacco di articoli in merito e, ovviamente, ne parlo alla perfezione in Sistema ADC, il mio videocorso completo sul metodo di studio. Trovate il link qui.
TENERSI IN PARI
Connesso alla frequenza delle lezioni il famoso e inflazionato concetto del “tenersi in pari”. Come ho fatto coi ragazzi di scuola in un articolo precedente, voglio spiegarvi nel concreto che cosa significa, perché sembra scontato ma purtroppo, a giudicare dalle storie che sento ogni giorno, scontato proprio non è.
Tenersi in pari significa procedere nello studio di una materia di pari passo con le spiegazioni impartite a lezione e arrivare alla sessione d’esame che non si deve cominciare a studiare il programma da zero, ma che anzi, si è già pronti per il ripasso finale.
Questa, ovviamente, è l’utopia, l’obiettivo a cui tendere, non è quasi mai possibile raggiungerlo alla perfezione, specie con più materie, specie con lezioni che si sovrappongono o che occupano gran parte della giornata.
Quindi, ecco come dovete fare. Ipotizziamo che voi stiate seguendo 3 corsi contemporaneamente (è una media, se sono 4 potete fare lo stesso ragionamento). Sarebbe bello riuscire a tenersi perfettamente in pari con tutti e 3 i corsi, ma guardiamo in faccia la realtà: non accadrà.
Scegliete delle 3 materie quella più lunga, difficile, con l’esame più stronzo e l’insegnante più carogna.
Bene, quella la dovete tenere in pari alla perfezione come dei religiosi monaci benedettini. Alla mattina c’è la lezione? Prendete appunti e poi al pomeriggio applicate il vostro metodo di studio all’argomento trattato a lezione. Leggete il manuale applicando la lettura efficace, create il vostro schema integrandolo con gli appunti, applicate il testing, i ripassi programmati, le mnemotecniche quando serve e tutto il resto. Non lasciate mai che la spiegazione dell’insegnante vi superi di più di una manciata di pagine e al massimo, se rimanete un po’ indietro in settimana, recuperate nel weekend.
In questo modo in questa materia riuscirete ad arrivare al momento della sessione che vi basterà ripassare, magari fare qualche esercizio e chiarire gli ultimi punti, ma niente studio matto e disperatissimo a due settimane dall’esame.
Se riuscite a fare tutto questo non su una, ma su due materie contemporaneamente vincete il premio studente dell’anno e la mia stima eterna e immutabile.
Gli altri esami invece vi limitate a gestirli così: focus totale sugli appunti, ogni volta che affrontate una lezione vi ritagliate 15 minuti prima per riguardare gli appunti della lezione precedente e poi, una volta alla settimana, riguardate tutti gli appunti presi fino a quel momento. Così quantomeno arriverete in sessione che sì, dovete ancora iniziare lo studio serio, ma avete mantenuto fresche le informazioni e non siete del tutto arrugginiti. Inoltre gli appunti vi faciliteranno per lo studio vero e proprio.
Ci siamo capiti? È dura, ma poi quando si avvicinano gli esami mi ringrazierete, promesso.
PIANIFICARE LE SESSIONI
A proposito di essere previdenti e pensare a lungo termine, vi conviene pianificare per bene le sessioni d’esame dell’anno. Tutte, stabilendo quanti e quali esami farete in quale mese, magari già selezionando quali materie seguirete in pari, come ho appena spiegato, e quali no.
Avere un piano accurato di tutto l’anno vi aiuterà ad avere una visione di lungo periodo in cui incastrare la pianificazione più specifica e a medio/breve termine dei singoli esami, oltre che il vostro masterplan.
E, visto che ci siete, potete anche cominciare a procurarvi i materiali: manuali, dispense, fotocopie, libri integrativi ecc. Non avete idea di quanti studenti mi scrivono che si incasinano all’ultimo momento con le fonti di studio. Pensateci prima.
SFRUTTARE LA TECNOLOGIA
Il quarto consiglio è fondamentale: sfruttare la tecnologia e prevenire i problemi. L’anno accademico 2020/2021 sarà l’anno della tecnologia e dei casini tecnologici, sappiatelo.
È cominciata con la quarantena e continuerà con la gestione della pandemia in attesa del vaccino, ma la necessità ha portato tutti a doversi adeguare alla didattica digitale e a quello che ne consegue. Che dovete fare voi?
- per prima cosa dovete assicurarvi di essere a posto a livello di dispositivi e accessi. Questo è l’anno per sfruttare i bonus per comprarsi un pc portatile; questo è l’anno per mettere a casa una connessione più rapida e stabile, se potete; questo è l’anno per avere una webcam seria o anche due; questo è l’anno per sviluppare dimestichezza con videochiamate, programmi di registrazione, streaming, scrittura e schematizzazione, vpn, browser, estensioni e chi più ne ha più ne metta. Insomma, questo è l’anno in cui fare un salto di qualità tecnologico, sia per quanto riguarda i vostri strumenti, sia per quanto riguarda la vostra dimestichezza con l’usarli, smanettare e risolvere problemi inaspettati con soluzioni… creative diciamo.
- e due, dovete essere accorti, prevenire, anticipare. Sì, perché non tutti, purtroppo, saranno in grado di fare questo salto avanti tecnologico o di farlo bene. E ci saranno problemi e ritardi, conditi da una sana dose di incompetenza e analfabetismo digitale.
Pensate davvero che il professore sarà in grado di gestire la lezione a distanza? Sì, forse sì, nel dubbio chiedete prima e assicuratevi che sappia usare Teams o Skype o Zoom o qualsiasi altro software.
Siete sicuri che l’appello a cui vi siete iscritti si svolgerà come previsto e la piattaforma dell’università funzionerà in modo impeccabile? Forse sì, ma nel dubbio chiedete di fare prove e simulazioni la settimana prima e assistete ad altri esami per capire come funziona.
Date per scontato che vi basterà una webcam per rassicurare il professore che non state copiando… e se non fosse così? Se ne volesse 3? È successo, purtroppo. Chiedere prima non costa nulla.
E che fate se un giorno la vostra linea di casa va giù e voi dovete seguire una lezione o affrontare l’esame? Siete pronti a fare hotspot col cellulare? Avete abbastanza giga mensili?
Potremmo andare avanti all’infinito, avete capito l’antifona. Aspettatevi l’inaspettato, prevedete gli imprevisti, perché ci saranno. Oh, se ci saranno. E, nel dubbio, fate pure un bel backup di tutto, che male non fa.
COLTIVARE IL GRUPPO
Ultimo ma non ultimo, coltivate il gruppo. La comunicazione è imperativa, specie quando non sarà sempre scontato vedersi ogni giorno di persona all’università. Create gruppi, chat, mailing list, scambiatevi i contatti con tutti per non rischiare di rimanere isolati se c’è un casino, assicuratevi di conoscere i vostri rappresentanti degli studenti e siate pronti a muovervi come un corpo solo se doveste fare richieste agli insegnanti o all’università stessa.
Collaborazione digitale e unità studentesca. Questa volta ci vuole davvero.
Se volete anche sapere come sfruttare l’occasione dello studio di gruppo ci ho fatto un articolo apposta che è il caso che recuperiate.
Molto bene, direi che questi sono i punti fondamentali che dovete mettere in pratica per una ripartenza eccellente, non mi metto neanche a fare l’appello alla sicurezza, alle mascherine, ai gel disinfettanti, alle distanze sociali, al rispetto delle regole… do per scontato che non ne abbiate bisogno.
Giusto?
Ok, e allora fatemi sapere che cosa ne pensate, se avete altri consigli da condividere con i vostri compagni studenti, e che cosa farete voi.
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