Il padre dei VACCINI: EDWARD JENNER

È il 1977 e siamo in Somalia: un caso, l’ultimo caso di vaiolo. Una delle malattie più letali e pervasive della storia dell’umanità, con almeno tremila anni di storia alle spalle e milioni di morti nel suo curriculum, è sconfitta.

Tre anni più tardi, nel 1980, l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara il vaiolo eradicato dal mondo, la prima malattia infettiva della storia a sparire per sempre dalla faccia della terra.

Un successo così grande non può mai arrivare da una sola persona, eppure c’è un nome che più di ogni altro è responsabile di questa vittoria, anche a più di 150 anni dalla sua morte.

Edward Jenner, il padre dei vaccini.

 

1756

È il 1756, anno più anno meno, ed Edward Jenner, ottavo di nove fratelli figlio di un reverendo inglese, viene sottoposto a variolizzazione, un processo medico che consisteva nell’inoculare al soggetto, un paziente sano, materiale prelevato da lesioni vaiolose.

L’obiettivo? Immunizzare dal vaiolo, che in quegli anni è il responsabile di oltre il 10% delle morti in Inghilterra e nel resto d’Europa. Una persona su dieci muore di vaiolo. 

Ma anche la variolizzazione è pericolosa: il rischio di un contagio grave è altissimo, così come quello di rendere il paziente veicolo di contagio della malattia. Edward è ancora un bambino, subisce effetti collaterali tremendi dalla procedura, e ne soffrirà le conseguenze di salute per tutta la vita. 

 

1783

È il 1783, Edward è ormai un medico di successo nonché un naturalista (con alle spalle studi importanti sugli uccelli e i delfini) e uno studioso rispettato e abile, ma passa un brutto momento a livello personale, sente una malinconia, una tristezza che rovina le sue giornate… finché non legge di qualcosa che gli restituisce la curiosità che lo aveva accompagnato per tutta la vita: i fratelli Montgolfier dall’altra parte della Manica hanno creato dei palloni volanti, degli aerostati.

Edward deve provare, non può resistere. Aiutato da Gardner, un suo amico, costruisce un aerostato alimentato ad idrogeno e lo lancia in cielo dal castello di Berkeley. 

Il pallone vola per dieci miglia e finisce per cadere nel parco della residenza di un certo Anthony Kingscote, un possidente della zona con uno scarso senso dell’umorismo, che lo sequestra e non ha alcuna intenzione di restituirlo ai suoi creatori.

Jenner e Gardner decidono allora di organizzare un nuovo lancio, proprio dal parco di Kingscote, nello stesso esatto punto in cui hanno perso il loro pallone. L’evento attira curiosi e appassionati a frotte. C’è anche la figlia del burbero Kingscote, Catherine.

Catherine Kingscote ed Edward Jenner si sposeranno cinque anni più tardi. ma il pallone aerostato non verrà mai restituito, nonostante tutto.

 

1763

È il 1763, Edward ha 14 anni, parla fluentemente il latino grazie all’educazione classica impartitagli dal padre e completata dai suoi fratelli maggiori, dopo la scomparsa di entrambi i genitori. 

Edward sogna di diventare un grande medico, fa richiesta per essere ammesso ad Oxford ma viene rifiutato per via della sua salute precaria. Un chirurgo di campagna locale, Ludlow, lo prende come allievo e lo tiene con sé sette anni, insegnandogli tutto quello che sa. 

A 21 anni Edward si sposta a Londra e diventa allievo di John Hunter, ex chirurgo militare e fratello minore di una leggenda dell’anatomia mondiale, il dottor William Hunter.

Jenner e Hunter diventano amici per la pelle, passano le giornate e le notti al tavolo anatomico, nel laboratorio, tra i pazienti, a sperimentare nuove procedure e soluzioni. La medicina assorbe le loro vite interamente.

A 24 anni Edward Jenner è un chirurgo brillante, torna a Berkeley per aprire la sua attività in proprio e gli affari vanno alla grande.

 

1796 

È il 1796, Edward ha 47 anni, e viene chiamato a visitare una donna, Sarah Nelmes, che presenta un rash cutaneo dovuto probabilmente al vaiolo bovino, una forma virale che colpisce le vacche e, a volte, i mungitori, provocando qualche lesione alle mani, qualche giorno di malessere, ma nulla di più grave. Una versione in miniatura del vaiolo, insomma. 

Ad Edward torna in mente una diceria che gira nell’ambiente medico da sempre, secondo la quale le mungitrici che si prendono l’infezione dalle loro vacche risultano poi immuni al vaiolo vero e proprio.

Gli viene un’idea: Sarah Nelmes è l’occasione perfetta per mettere alla prova la leggenda metropolitana e capire se abbia o meno un fondo di verità. 

Sceglie di portare avanti l’esperimento su James Phipps, il figlio del suo giardiniere: gli provoca dei graffi e ci strofina sopra del materiale purulento raccolto dalle bolle sulle mani di Sarah, la sua paziente. Non inietta nulla, e questo è fondamentale. Si limita a strofinare il materiale infetto di Sarah su una ferita di James.

                                      

Qualche giorno più tardi James sviluppa un po’ di febbre e qualche sintomo del vaiolo bovino, ma nel giro di una settimana è come nuovo.

Ora Edward sa con certezza che il vaiolo bovino si trasmette anche da persona a persona, non soltanto da vacca a persona. Il prossimo passo è quasi scontato: scoprire se James, il ragazzo, sia immune al vaiolo.

Edward sottopone il ragazzo alla stessa procedura di variolizzazione che aveva subito lui stesso da piccolo, e che al tempo era ancora la procedura medica raccomandata.

Ma su James la variolizzazione fallisce. Nessun effetto, come non fosse mai avvenuta. Ci riprovano, ancora niente. Provano ancora, e ancora, e ancora. Ma James è ormai immune. È il primo vaccinato della storia.

 

1823

È il 1823, Edward ha 73 anni e sta male, la sua salute è peggiorata. È un uomo religioso, anche dopo tanti anni resta il figlio di un reverendo. Non è un fanatico, ma porta sempre con sé la sua bibbia, che vede come un tesoro personale.

Si confida con un amico e gli dice “Non sono sorpreso che gli uomini non mi siano grati, ma mi domando come possano non essere grati a Dio per il bene di cui mi ha reso strumento verso i miei simili”.

Si riferisce ai critici, agli odiatori. Sì, gli antivaccinisti non sono un’invenzione moderna: nonostante i suoi incredibili successi e riconoscimenti Jenner viene violentemente contestato fino alla fine da scettici, esperti, chirurghi e, ironicamente, da tutti quei medici per i quali la variolizzazione, la vecchia procedura, era ancora una parte importante del proprio guadagno personale.

Non solo, c’è chi attacca la vaccinazione per motivi religiosi: inaccettabile ricevere nel proprio sangue di esseri eletti tracce di pus che arrivano da creature inferiori nel disegno divino.

Il 25 gennaio 1823 viene ritrovato in uno stato di apoplessia, metà corpo paralizzato, probabilmente a causa di un ictus. Morirà il giorno dopo per un secondo ictus.

 

 

1840 

È il 1840 e il governo britannico, finalmente, vieta per sempre la variolizzazione e dà inizio ad una campagna massiccia di vaccinazione gratuita. È un’altra tessera del domino che Edward ha iniziato con le sue mani 40 anni prima e che ha portato la vaccinazione in tutto il mondo.

 

1804 

È il 1804, Napoleone Bonaparte ha deciso di far vaccinare tutte le sue truppe. È in guerra con l’Inghilterra ma insiste per incontrare Edward e appuntargli una medaglia realizzata apposta per lui. Su richiesta del dottore, libera anche due prigionieri di guerra inglesi, rimarcando che “non potrei mai rifiutare alcuna richiesta che arrivasse da uno dei più grandi benefattori dell’umanità”.

Non sarà l’unico a rendere omaggio ad Edward, che verrà reso membro onorario dell’Accademia delle arti e delle scienze americane e della Accademia reale delle scienze di Svezia, verrà nominato medico straordinario dal Re Giorgio IV, riceverà in regalo un anello dall’Imperatrice di Russia e un certificato di gratitudine firmato dai capi delle tribù di nativi del Nord America e statue, cariche, nomine ovunque.

 

2021 

È il 2021 e La statua di Edward Jenner a Londra non è più a Trafalgar Square, come una volta. 

Siede ai Kensington Gardens, in mezzo al verde.

                                 

Il mondo, in ginocchio, lotta contro la più terribile pandemia della storia contemporanea.

Sono passati 200 anni, non è cambiato poi molto, c’è ancora chi urla contro il progresso, chi diffonde falsità, chi rifiuta una delle più grandi scoperte mediche e scientifiche mai partorite da una mente umana.

La speranza, ancora una volta, è un vaccino.

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