Come COMBATTERE la FRUSTRAZIONE nello STUDIO (e vincere)

La frustrazione, quello stato mentale in cui finiamo quando siamo bloccati, non riusciamo ad ottenere un risultato che vogliamo o qualcosa a cui aspiriamo. Nella vita di chi studia, purtroppo, la frustrazione è troppo spesso una compagna quotidiana e sono sicuro che almeno una volta nella vita sarà capitato di provarla anche a te. Io mi ricordo bene come ci si sente.

Stai studiando qualcosa, ti stai impegnando, stai facendo fatica, ma il risultato non arriva. Ti senti come il proverbiale criceto nella ruota, non avanzi, non riesci a impadronirti della materia né a percepire alcun progresso. Ti muovi, ma sei fermo.

In questo articolo scopriamo da dove arriva la frustrazione dello studio, perché così tanti studenti la sperimentano ogni giorno e, soprattutto, come fare per eradicarla una volta per tutte.

Prima di buttarci a capofitto nell’argomento è bene che ti faccia presente che qualsiasi stato psicologico negativo che diventi grave o costante va trattato con cura, rivolgendosi a psicologi e terapeuti esperti e professionali. La salute mentale è una cosa seria.

 

COSA SI INTENDE PER FRUSTRAZIONE

Per quanto riguarda lo studio, la frustrazione generalmente prende la forma della sensazione di non procedere, col programma di un esame nello specifico o col percorso di studi in generale. Ci si sente risucchiati, schiacciati in una routine che non porta a nulla ma dalla quale non riusciamo a staccarci.

Gli elementi che possono portare a questa situazione sono molti, ma riconducibili tutti a 5 macro-categorie… vediamole tutte.

 

MANCANZA DI UN PIANO

Questa è la prima, e anche quella che ti farà meno piacere sentire, ma dammi un minuto e ascoltami attentamente. A nessuno piace sentirsi dire che è disorganizzato, che deve strutturare le proprie giornate ecc, ma è esattamente quello che devi fare.

Navigare senza un’idea precisa della rotta da seguire è difficile e, per l’appunto, frustrante. Una volta in mare aperto, dove non vedi più terra da nessuna parte è un attimo sentirsi perduti.

Hai bisogno di 3 cose per uscirne:

 

  • Un piano dettagliato che copra tutto il tuo percorso di apprendimento, da quando apri la prima volta il libro a quando ti siedi di fronte all’insegnante che ti dovrà valutare. Devi sapere in ogni momento cosa devi fare, quando lo devi fare, quanto a lungo.

 

  • Uno strumento di pianificazione che gestisca le tue giornate e le tue settimane. Io lo chiamo Masterplan, in sostanza una tabella dove organizzi ora per ora tutto ciò che devi fare, compreso il tempo libero. Sì, mi hai sentito bene. Compreso il tempo libero, solo così potrai avere contemporaneamente il pieno controllo del tuo tempo e rimanere flessibile abbastanza da adattarti agli inevitabili imprevisti.

 

  • Degli obiettivi concreti ad ogni step del percorso. Ora per ora, giorno per giorno, settimana per settimana. Questo non solo ti aiuterà a tenere traccia del tuo progresso, eliminando quella sensazione di spaesamento data dal non sapere quanto manca alla fine, ma fungerà anche da stimolo e strumento di soddisfazione. Ogni volta che raggiungerai uno degli obiettivi, piccolo o grande che sia, sarai spinto a passare al successivo.

 

Una volta che ti sarai assicurato queste tre cose, il primo passo per la sconfitta della frustrazione sarà completato.

 

MANCANZA DI METODO

Quando non si possiede un vero metodo di studio si finisce per ripetere in un loop infinito sempre le stesse operazioni. Leggo e ripeto, leggo e ripeto, leggo e rileggo, scrivo e riscrivo, se non è alienante e frustrante questo non so cos’altro lo sia.

Inoltre, a questo si aggiunge anche la frustrazione di essere consapevoli di questa situazione. Un socratico "sapere di non sapere studiare", che però ti porta all’insoddisfazione e alla convinzione di non essere in grado di stare al passo con lo studio.

Ma qui non è una questione di talento, è una questione di tecnica. La soluzione a questo problema è diretta: imparare a studiare nel modo corretto.

Devi possedere un metodo che sia non soltanto efficace ed efficiente, che funzioni insomma, ma anche vario e attivo, che ti metta costantemente di fronte a nuovi compiti da svolgere, nuovi stimoli, nuove sfide.

Un metodo step-by-step che si assicuri che tu possa veramente imparare in modo eccellente senza neanche toccare di striscio la frustrazione. 

Trovi nei miei canali social e sul mio blog letteralmente centinaia di video e articoli su come studiare efficacemente, ma se vuoi fare il salto di qualità definitivo e trasformare il tuo metodo di studio per sempre c’è il mio corso, Sistema ADC, che è fatto apposto per questo… 

Cambiando metodo di studio, il secondo step sarà completato.

 

STRESS ACCUMULATO 

Questo è il terzo grande fattore che porta alla frustrazione cronica. Lo stress peggiora tutto, è un male silenzioso che si origina in mille modi diversi e contribuisce a far andare ogni cosa in malora. 

Ci saranno sicuramente altri molto più esperti di me in questo campo, io ti voglio dare 4 consigli per combattere lo stress nello studio:

 

  • Prenditi delle pause frequenti: sia mentre studi, sia un po’ di spazio per la tua vita privata, la vita sociale, le tue passioni, sia almeno un giorno di completo stacco alla settimana, sia, se possibile, un paio di giorni di pausa dopo un esame e una vacanzina ogni tanto. Non è sempre facile e non è sempre possibile, ma devi provarci. Se la tua intera vita si trasforma in un’infinita rincorsa allo studio lo stress si accumulerà inevitabilmente;

 

  • Prediligi lo spacing, cioè l’apprendimento distribuito nel tempo, al cramming, cioè l’accumulo compulsivo a ridosso dell’esame. E qui si torna al primo punto, la pianificazione, già sai cosa penso;

 

  • Dormi tanto, bene e in modo regolare. Smettila di sacrificare le notti sull’altare dello studio e assicurati le tue ore di sonno, tra le 7 e 30 e le 9 ogni santo giorno, cercando il più possibile di rispettare le tue preferenze naturali di orario e mantenendo una struttura più possibile costante nel tempo;

 

  • Cura anche lo stato fisico: fai sport, cerca di non mangiare costantemente come un animale affamato di fast food, mantieni una postura corretta mentre studi, tutti accorgimenti da poco ma che, sul lungo periodo, fanno la differenza.

 

Combatti lo stress, e anche il terzo passo sarà fatto.

 

DIFFICOLTA’ CON LA MATERIA

Ogni tanto si incontrano materie davvero ostiche, la cui difficoltà contribuisce attivamente alla frustrazione generale.

La prima cosa da fare in questo caso è assicurarsi di stare mettendo in campo tutte le corrette strategie di comprensione dell’argomento. Ho scritto un articolo proprio sul tema della comprensione, vai a recuperarlo appena abbiamo finito qui.

Assicurati di non perdere nemmeno una lezione e di produrre appunti correttamente, e anche qui, se non sai come farlo, c’è sistema adc che va bene va bene lo sai già.

E poi confrontati. Non c’è niente di peggio che essere bloccati su qualcosa e decidere che la soluzione è chiudersi nella propria cameretta aspettando che cambi qualcosa. No, vai e confrontati con altri studenti, fai domande, svolgi esercizi in gruppo, chiedi a chi l’esame lo ha già passato, vai a ricevimento dal professore, anche tutte le settimane a chiedere chiarimenti specifici, cerca online spiegazioni, approfondimenti e divulgazione su quel tema.

Se tutto questo non dovesse bastare molto probabilmente c’è una qualche lacuna nelle tue basi, forse ciò che stai studiando risulta troppo avanzato perché hai perso dei pezzi in precedenza. Analizza per bene cosa potrebbe essere e inizia a recuperarlo!

 

RISULTATI NEGATIVI

Infine, il quinto elemento che contribuisce alla frustrazione e che dobbiamo affrontare sono i risultati negativi.

È inutile che ce la raccontiamo, quando i voti sono pessimi, quando non corrispondono alle nostre aspettative, quando bocciamo gli esami o non passiamo i concorsi, bello non è. 

E siccome, specialmente all’università ma anche a scuola, quando qualcosa va storto dobbiamo per forza tornarci sopra per recuperare o rifare da capo quella stessa prova, ecco che ancora una volta si innesca il meccanismo del “mi muovo ma rimango fermo”. 

Ora, partiamo dalla constatazione banale che l’unica cosa che possiamo controllare è la nostra preparazione, è su quella che dovrai concentrare i tuoi sforzi, non sul voto, che è la conseguenza e non il fine dello studio.

Tuttavia, ricordati anche che l’esame è una performance specifica, non una valutazione sulla tua persona. Va preso allo stesso modo di una gara atletica: preparazione massima, competitività massima, ma in caso di sconfitta si torna alla preparazione, cercando di imparare dagli errori e costruire un nuovo piano.

 

Curando questi 5 aspetti, la pianificazione, il metodo di studio efficace, la riduzione dello stress, il superamento delle difficoltà specifiche della materia e la gestione dei voti negativi, combatterai la frustrazione colpo su colpo, fino a bandirla per sempre dalla tua esperienza di studio e apprendimento.

 

 

 

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