La POESIA fatta a PEZZI da un PIGNOLO


La poesia è qualcosa di strano, il primo impatto che abbiamo con essa è tra i banchi di scuola, quando ci chiedono magari di impararne una a memoria e poi ci spiegano di poeti e figure retoriche, un flusso infinito di parafrasi, poliptoti, anafore, metafore e chiasmi, enjambement e rime baciate, endecasillabi e assonanze…

Tutti quanti alla fine sviluppiamo un rapporto personale con i poeti e con le singole poesie: ci sono quelle che ci annoiano, che ci commuovono, che ci infastidiscono, che ci fanno riflettere…

E poi, dal nulla, a stravolgere tutto arriva lui, Alberto Piancastelli, in arte Clage Gecla, il pignolo delle poesie.

Un giorno Alberto si è svegliato e ha deciso di cominciare a recensire poesie online, criticandone le imperfezioni e le incoerenze con uno stile che non è possibile descrivere. Devo solo mostrarvelo.

Qui ad esempio sta parlando di Carducci che percorre il viale nella poesia San Martino, quella famosa che inizia con “la nebbia gli irti colli piovigginando sale”:

“potremmo impostare un’equazioncina semplice basata su un’ipotesi di 4 km ai 25 km/h mettendo in conto una forza laterale del vento… 9 minuti e 36 secondi per imboccare il viale dei cipressi, con un fattore di riduzione per spinta laterale del vento ipotizzato pari a un 50%... convertito mi dà 10 minuti e 19 secondi, che sommati a quelli precedenti mi danno 29 minuti e 32 secondi…”

 

Alberto è un genio, non c’è altro modo di definirlo, un maestro assoluto della nobile arte del prendere tutto rigorosamente alla lettera, ed è capace di scatenare un’ironia incontenibile.

Io mi sono imbattuto ormai più di un anno fa in un suo video e non sono riuscito a smettere di ridere per almeno una mezz’ora buona.

 

“Come fa a sentirlo fischiare? Le campane sono a 20 metri e stanno emettendo 100 decibel per via di un semplice calcolo logaritmico lo zappatore per farsi sentire da Leopardi da una distanza che sarà stata almeno doppia doveva emettere un fischio intorno ai 120 decibel, che non sono pochi, è un sibilo inumano…”

 

Ho passato le sue geniali recensioni a tutti i miei amici e presto per il nostro gruppo Clage Gecla è divenuto Il Maestro. Lo chiamiamo così.

Qualche tempo fa sulla sua pagina Facebook, dopo mesi di silenzio il Maestro ha annunciato di aver scritto un libro. Una raccolta di tutte le sue analisi poetiche più molte ancora inedite. Lo ha chiamato “Pignolerie”. Ovviamente.

Io, da bravo adepto, l’ho ordinato prima di subito, l’ho ricevuto, l’ho letto in un pomeriggio e sono state le 2 ore più divertenti degli ultimi 6 mesi.

Non ho potuto fare a meno di dedicare questo articolo al Maestro, alle sue pignolerie e a questo libro strano, unico, irriverente, irresistibile, che è anche il mio libroconsiglio.

 

Per prima cosa sappiate che alla fine dell'articolo trovate non solo il link al libro, che dovete necessariamente comprare ora, non accetto scuse, ma anche ai canali social del Maestro: seguitelo, iscrivetevi, rendetelo giustamente virale come merita.

Detto questo, torniamo al libro.

25 poesie fatte a pezzi, smontate, ricomposte, analizzate con lo sguardo di un pignolo di professione, uno scienziato della puntualizzazione, un ingegnere della critica.

Non c’è vate o poeta che regga, non c’è licenza poetica che possa resistere, Alberto Piancastelli non si fa fregare.

Foscolo dice "Zacinto mia" riferendosi alla sua isola e il Maestro risponde:

“Sua? L’aveva per caso comprata? Zacinto è del demanio, le proprietà del demanio sono inalienabili, non si possono vendere. Allora avrà pensato che fosse diventata sua per usucapione, perché nessun rappresentante dello stato greco ci andava da tempo. Non vuol dire, le proprietà del demanio sono anche imperscrittibili”.

 

E ancora:

“La durezza dei materiali si misura con la scala Rockwell, e si fa con dei penetratori di forma conica realizzati in diamante, o sferica realizzati in carburo di tungsteno, ma non si può misurare il sonno della morte coi penetratori…”

Montale scrive “spesso il male di viviere ho incontrato" ma Clage gli risponde subito che “intanto un male non si incontra, ma si contrae, sarebbe stato più corretto scrivere spesso il male di vivere ho contratto.”

La precisione linguistica è importante, non dimentichiamocelo.

“Se lui tiene le finestre aperte gli arrivano nelle orecchie delle scampanate intorno ai 100 decibel, siamo quasi alla soglia del dolore, una circostanza che certamente non favorisce l’ispirazione poetica, come sta emergendo da questa mediocre poesia…”

Il libro è tutto così, 25 poesie su cui ci siamo spaccati la testa fra i banchi di scuola rivelate dal prodigioso potere intellettuale di Alberto per quello che sono davvero: modeste e imprecise.

A tal proposito riassume tutto la frase scritta sul retro del libro. Lapidaria:

“Mi aspettavo qualcosina di più, son sincero”.

 

Non si salva nessuno: Foscolo, Carducci, Montale, Leopardi, Pascoli, Manzoni, Berchet, Mercantini. Cadono tutti uno dopo l’altro come spighe di grano di fronte alla mietitrebbia implacabile del più grande critico poetico della storia contemporanea.

Non ha capito niente. Ha capito tutto. A voi decidere quale delle due affermazioni sia vera o se, forse, siano vere entrambe.

Io, dal canto mio, so che vorrei che Alberto, classe 1960, che è architetto, docente, ha scritto racconti, pubblicato vignette e un sacco di altre cose mollasse tutto subito e passasse il resto dei suoi giorni a scrivere analisi pignole.

Credo che il mondo sarebbe un posto migliore, quantomeno più allegro e preciso.

Questo libro si gusta ancora di più dopo aver ascoltato i suoi video, ne ha pubblicati 16 finora, perché ci si immagina quel suo accento bolognese, quella sua mezza faccia che compare dall’alto nel buio illuminata solo da una lampadina mentre scarica ettolitri di logica ferrea sulle povere anime impreparate dei letterati del passato.

Ho deciso di tenere questo articolo brevissimo, perché non c’è tempo da perdere. Mollate tutto, chiudete il mio blog, cliccate sui link qui sotto, acquistate Pignolerie e poi passate tutto il tempo che vi separa dall’arrivo del corriere a guardarvi i video di Clage Gecla, il Maestro.

Scoprirete un mondo geometrico e imprevedibile dietro alla poesia. Un mondo che i vostri insegnanti e i letterati professoroni vi hanno tenuto finora nascosto.

Gente mediocre.

 

LINK UTILI

Scopri la mia offerta formativa: visita lo store dei videocorsi ADC!

Studenti universitari, studenti lavoratori, studenti per concorsi, studenti di scuola, insegnanti: c'è un corso ADC perfetto per le esigenze di chiunque
Portami allo store

Ti interessa questo argomento?
Allora iscriviti alla mia newsletter!

Compila questo form per ricevere il mio manuale gratuito di lettura efficace e articoli di approfondimento sui temi che più ti interessano.


Nota: se già hai scaricato "Leggere per Sapere" o una delle mie risorse gratuite, la tua iscrizione alla newsletter è già attiva.

        Niente SPAM. Puoi disiscriverti quando vuoi.

        Informativa privacy