I 4 ostacoli agli alla presa degli APPUNTI (e come superarli)

Io ti vedo. Ti vedo lì, a lezione, mentre il professore biascica di un qualcosa che forse ti verrà chiesto all’esame fra 3 mesi. La testa si appoggia al braccio sinistro, uno sguardo tattico rivolto allo schermo nero del cellulare, sperando che una notifica improvvisa ti autorizzi a distrarti ancora di più.

Il sonno avanza lentamente, le parole del professore ti fanno lo stesso effetto delle favole della buonanotte che ti raccontava tua mamma quando avevi 3 anni.  Hai un foglio davanti per gli appunti, certo, ma oltre all’ennesimo tribale poco originale calcato con la bic blu ci sono scritte poco più che delle frasette a caso che, rilette, avranno meno senso delle istruzioni di un mobile Ikea scritte in coreano.

Questa situazione non può durare, lo so io e lo sai anche tu, così come non può durare la follia trascrittiva di chi, al contrario, si trasforma in una macchina da scrivere umana e riproduce ogni sillaba che viene pronunciata dall’insegnante.

È davvero ora di prendere appunti, è ora di imparare a mantenere l’attenzione e mettere a frutto sul serio quel tempo passato in aula.

E allora in questo articolo vediamo i principali problemi che si incontrano nel prendere appunti… e come risolverli.

Ho diviso le principali difficoltà della presa degli appunti in 4 macro aree: attenzione, comprensione, rapidità, forma. Per ciascuna di queste per prima cosa definirò quale sia il problema e poi ti darò dei consigli per risolverlo. Via.

 

ATTENZIONE

Il problema qui è semplice, purtroppo: riuscire a rimanere focalizzati su qualcosa, qualunque cosa, a lungo è un compito davvero arduo per la mente umana

Fortunatamente per te, ho scritto proprio la settimana scorsa un articolo su come prendere il controllo della concentrazione, recuperalo quando abbiamo finito qui e sfrutta i principi che spiego anche nel contesto degli appunti.

Per farti un piccolo sommario però, sono 4 i punti fondamentali su cui dovresti concentrarti per mantenere la concentrazione quando prendi appunti:

  • L’attività, questo è centrale. Ascoltare non basta, scrivere non basta, devi partecipare alla lezione, interagire con essa, porti in modo attivo in relazione a ciò che stai ascoltando, ed è per questo che sbobinare, ricopiare dalle slide o semplicemente segnarsi ogni sillaba che esce dalla bocca dell’insegnante è un’inutile perdita di tempo. Devi fare, non subire, tant'è che spesso consiglio di smettere di usare il termine “prendere appunti” in favore del “costruire o creare appunti”, rende molto meglio l’idea di cosa intendo. Se ti trasformi in uno zombie del dettato invece il risultato sarà nullo. 

 

  • Il secondo punto è la problematicità: poni a te stesso e al professore domande costanti durante la lezione, questa è la base di un metodo famosissimo e spettacolare di presa degli appunti chiamato Cornell Method, che è una delle basi da cui ho attinto per creare il metodo che insegno nei miei corsi.

 

  • Rimozione e minimalismo: indovina un po’ dove devi metterti il cellulare…? Nello zaino, ecco dove, in modalità aereo possibilmente, dovunque tu non possa raggiungerlo. Se non puoi fare a meno di impiegare dispositivi elettronici perché li usi come supporto per prendere appunti (tra l’altro, il meglio in questo senso rimane l’iPad pro con la penna apple, non ricevo commissioni da Tim Cook per dirtelo eh, è solo la verità) allora appurati di attivare delle app che eliminano le notifiche e ti impediscano l’accesso ai social network.

 

  • Infine, il movimento e la postura. Assicurati di rimanere dritto mentre ascolti e di muovere la mano costantemente per scrivere e creare i tuoi appunti.

 

COMPRENSIONE

Il secondo problema è quello di comprensione. A volte non si riesce nemmeno a capire la lezione, figuriamoci il prendere appunti correttamente.

Guardiamo in faccia la realtà, talvolta la colpa non è neanche degli studenti, ma di professori pigri e incapaci, disinteressati alla qualità del loro insegnamento e del tutto indifferenti all'idea di coinvolgere i loro alunni, appassionarli persino. Purtroppo però, se questo è il caso, tu non potrai comunque farci niente (a parte forse eliminare quel corso dal tuo piano di studi, se puoi), per cui è inutile perdere troppo tempo a lamentarsi di quanto pessimo sia il tuo insegnante. L’unica cosa che puoi fare è lavorare su di te, sul tuo atteggiamento a lezione, su ciò che fai in prima persona e che si trova sotto il tuo controllo.

Il primo strumento da usare per potenziare la comprensione è quello a cui accennavo già nel punto precedente: le domande. Attraverso un costante flusso di domande potrai scoprire i punti più problematici, i passaggi da approfondire in seguito e individuare bene le parti della lezione che effettivamente ti hanno messo in difficoltà. Sì, perché a volte si esce dalla lezione con l’idea di “non aver capito niente”, quando magari in realtà non hai capito solo un paio di cose, magari anche importanti, ma risolvibili. Usare le domande ti permetterà di essere sicuro di cosa hai capito e cosa no, per poi provvedere a risolvere.

La sintesi è un altro strumento potente di aumento della comprensione. Si prende appunti, così come si sottolinea il libro, impiegando parole chiave. Lo sforzo per individuare e scrivere le parole chiave ti permetterà di scendere più in profondità e allo stesso tempo di risparmiare tempo. Niente pappardella scritta, come dicevamo, ma indagine perenne alla ricerca dei singoli termini, le singole parole che ti permetteranno di recuperare l’intero concetto. Sintesi, non superficialità.

A proposito di superficialità, un altro elemento che la combatte è l’impiego di metafore, esempi e collegamenti. Un buon professore userà questi strumenti a lezione, ma in ogni caso faresti bene a sforzarti tu stesso per impiegarli. Arricchisci i tuoi appunti di metafore, segnati idee e collegamenti che ti vengono in mente, crea dei tuoi esempi personali che possano aiutarti a capire.

Infine, abituati a non chiudere tutto appena suona la campana di fine lezione. Fermarsi un secondo a raccogliere le idee, anche in gruppo magari, discutere di ciò che hai appena ascoltato, fare il punto della situazione, ragionare sui punti più oscuri ti aiuterà moltissimo a risolvere i principali problemi di comprensione e al tempo stesso ti permetterà di focalizzare e puntualizzare le informazioni acquisite, rendendo più semplice e rapido recuperarle in seguito.

 

RAPIDITÀ

Visto che ci siamo, passiamo proprio a parlare di rapidità, anche il problema spesso appare evidente: non si riesce a stare dietro al flusso della spiegazione, ci si ritrova in una perenne rincorsa che, spesso, si trasforma in rinuncia rassegnata.

4 consigli per aumentare la velocità:

  • Ne abbiamo parlato anche al punto precedente, la sintesi tramite parole chiave. Usa meno parole possibile, questo, come è ovvio, avrà un influsso positivo sulla tua velocità;

 

  • Selezione: è vero, è vero, ti dico sempre di non essere superficiale, non tagliare ecc, ma, specialmente quando c’è un grosso problema di velocità e ritmo, bisogna fare di necessità virtù e iniziare a individuare le parti della lezione fondamentali da riassumere, quelle meno importanti che potranno essere messe in secondo piano e magari chiarite in seguito con lo studio del manuale e infine quelle che possono essere ignorate del tutto. Imparare a scremare, scegliere, decidere cosa ci serve e cosa no è un’altra abilità che non soltanto ti velocizzerà, ma ti renderà anche uno studente più consapevole e capace;

 

  • Abbreviazioni: negli appunti vale tutto: abbreviazioni, simboli, persino il vergognoso “per” scritto con la “X”. Non è necessario arrivare al livello di chi conosce la stenografia, anche se potrebbe comunque tornarti comoda, ci sono dei sistemi anche piuttosto semplici da imparare, ma in ogni caso velocizzare la scrittura ha senso. Anche usare il corsivo e non preoccuparsi troppo della calligrafia va bene, a patto di non scadere nell’incomprensibilità totale.

 

  • Infine, creare automatismi: rendere i tuoi appunti più strutturati e uguali a se stessi nella loro costruzione possibile, in modo da non doverti preoccupare di come disporre le informazioni e poterti concentrare esclusivamente sul contenuto. Un’ottima idea è quindi sia quella di creare strutture che si ripetono per le varie lezioni, sia quella di preparare i fogli in anticipo prima della lezione, rendendo più immediata la stesura degli appunti stessi.

 

FORMA

Ed eccoci al quarto ed ultimo problema per gli appunti: la forma. Come si deve presentare un foglio di appunti sensato?

Bè, partiamo subito col dire che ti sconsiglio la forma discorsiva, ti costringe a scrivere troppo, è lenta, è difficile da ripassare e sfrutta pochissimo dei consigli che ti ho dato finora. Niente discorsetti, grazie lo stesso, stavolta passo.

Altra cosa da evitare è la totale confusione di parole chiave buttate sul foglio senza alcun ordine o annotate a casaccio su slide e libri. Questa tipologia di appunti è disorganizzata, difficilissima da recuperare, e spesso si concretizza in un disordine ben poco utile allo studio successivo.

La cosa migliore è sfruttare una versione più semplice e meno curata dello stesso tipo di schema che realizzeremmo per quella materia. È una materia concettuale discorsiva? Mappa mentale? Tecnica? Schema lineare; Sequenziale? Mappa concettuale.

Ovviamente in una veste, come dicevo, meno raffinata, magari senza colori, fatta direttamente a penna, con una grafica minimale e una calligrafia più rapida, ma comunque la forma schematica resta la cosa migliore, anche perché potrai in seguito sfruttare quegli appunti anche come una sorta di brutta copia per quando dovrai invece realizzare il tuo schema vero e proprio.

Un’ottima idea è anche quella di lasciare uno spazio, sul retro del foglio o di lato, come nel metodo Cornell che ti consigliavo prima, proprio per le domande, così da poterle aggiungere mano a mano che procede la lezione e sfruttarle come guida al ripasso e controllo.

Come dicevamo prima, crea la tua struttura in anticipo, magari sistemando le pagine prima della lezione, ed esegui il tuo stile di appunti sempre nello stesso modo, per ottimizzare i tempi.

Numera i tuoi fogli di appunti e conservali in un quaderno, io consiglio i quaderni ad anelli che trovo essere più versatili, ma è solo un mio gusto personale.

Oppure, come dicevamo prima, puoi anche prendere appunti tramite lo strumento informatico. In questo caso ti consiglio però di non limitarti a word o un semplice elaboratore di testo, ma affidati a programmi specializzati nella realizzazione di note interattive o di schemi, e poi magari stampa il risultato, in modo da poterlo ripassare e usare come base per i tuoi schemi futuri in modo più semplice

 

 

Attenzione, comprensione, rapidità e forma, le 4 difficoltà principali da superare per creare appunti davvero impeccabili, segui questi consigli, risolvile una per una e finalmente riuscirai a prendere il meglio dalle lezioni che frequenti.

E poi, se vuoi portare su un altro livello di qualità i tuoi appunti e tutto il resto del metodo di studio, vai a dare un’occhiata a Sistema ADC, il mio videocorso e community creato apposta per raggiungere l’eccellenza in ogni aspetto dello studio. Ti aspetto nella fortezza dello studio.

 

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