The Secret: la MORTE della FORMAZIONE

Ora, voi lo sapete, quando parlo di libri cerco sempre di parlare di qualcosa che mi abbia entusiasmato, che potrebbe essere utile a qualcuno, che possa insegnare, ispirare o anche solo intrattenere, divertire...

Non mi piace la negatività, non amo più di tanto attirarmi lo tsunami di controversia addosso e, soprattutto, non mi piace spalare ettogrammi di me**a sul lavoro di qualcuno, anche se devo ammettere che è divertente.

Ma questa volta farò un’eccezione.

Mentre pensavo a quale libro consigliarvi questo mese e spulciavo nella mia libreria in cerca di qualcosa di interessante, mi è capitato fra le mani un libro che è seriamente la rovina del pensiero, la morte della razionalità, un pozzo senza fondo di fesserie, una pila fumante di indegne stro***te.

Non basta, è anche un libro che ha venduto più di 30 milioni di copie, tradotto in più di 50 lingue e che con le sue parole pregne di fuffapu****ate ha infettato la cultura della formazione ad ogni livello.

The Secret. Il segreto.

 

Non posso resistere, devo parlarvene, devo spiegarvi perché è necessario starne alla larga. E devo farlo anche senza incazzarmi troppo e rischiare di fare un infarto

Non sarà facile

The Secret di Rhonda Byrne è il mio librosconsiglio di questo mese.

 

Partiamo subito con una confessione: la prima volta che lessi The Secret, all’incirca 11 anni fa, ne rimasi colpito positivamente. Mi fu regalato da una mia carissima amica con tutte le buone intenzioni e me lo divorai

Era quel periodo buio (per fortuna durato poco) della mia esistenza, in cui ero finito in mezzo alla formazione motivazionale, PNL e cagate di quel genere lì.

Per fortuna rinsavii presto, ma in onore dell’Adc credulone, ancora prima di spiegarvi esattamente di cosa parli il libro e come lo faccia, voglio partire con il dirvi le uniche cose positive che si possano dire su questo grumo di sporcizia editoriale.

 

LE COSE POSITIVE

Posso anticiparvi che si parla, in un certo qual senso, di pensiero positivo, gratitudine e visualizzazione.

Al di là di tutto io riconosco che essere ottimisti, guardare al futuro senza il velo cupo della depressione sempre davanti agli occhi, essere grati per quello che abbiamo e per le persone che ci stanno intorno, agire in nome delle proprie ambizioni, immaginare e visualizzare i propri obiettivi, possa essere utile. Molto utile.

Se preso con intelligenza e moderazione, un atteggiamento del genere può persino migliorare la vita.

Io stesso, che tendo di natura ad essere pessimista, cupo e riflessivo, a volte sento beneficio nel portare deliberatamente la mia attenzione su ciò che di bello c’è nella mia vita, così come trovo nuova motivazione nell’immaginare i traguardi che voglio raggiungere e nel pensare “sì, ce la farò”.

 

E… basta. Stop, finisce qui, questo è tutto ciò che di buono si può tirare fuori dall’imbarazzo esistenziale stampato su queste pagine.

Sii un po’ positivo, sii grato per quello che hai, visualizza i tuoi obiettivi futuri e dacci dentro per raggiungerli.

Grazie.

Il problema è che in questo libro questa utile pillola di buonsenso viene esagerata oltre ogni limite possibile, elevata a suprema ca***ta ultradimensionale, trasformata in una religione della motivazione per fessi.

E io adesso ho finito la pazienza.

 

CHI È RHONDA BHYRNE                                                       

Partiamo dall’autrice, Rhonda Bhyrne, classe 1945, australiana. Ha lavorato come autrice e produttrice in TV per programmi di spessore come “Incontri OZ, UFO in Australia” e poi, come in tutte le storie di salvezza di tutti i guru di sempre, ha attraversato un terribile periodo di smarrimento e depressione dal quale è uscita scoprendo il pensiero positivo, il mondo dell’auto aiuto e la mitologica legge dell’attrazione.

                                                 

Ma, soprattutto, realizzando, come in un’epifania, che scrivere boiate motivazionali per allocchi produce pacchi di grano.

Da lì, la svolta.

Nel 2006 escono il documentario e il libro di The Secret che, insieme, le fruttano oltre trecento milioni di dollari.

Da allora ad oggi, negli ultimi 14 anni, ha passato il suo tempo contando i dollarozzi e mungendo la vacca grassa fino all’ultima goccia con sequel su sequel su sequel che dicono tutti le stesse identiche cose e vagonate di merchandising, ritrovi, apparizioni televisive e quant’altro.

 

CONTENUTI

Ma perché questo libro mi fa salire il crimine in questo modo, cosa dice di tanto nefasto per l’intelletto?

Fondamentalmente il concetto è questo: esiste una forza universale segreta che materializza nella tua vita ciò che desideri, a patto che tu lo voglia abbastanza, ci creda abbastanza, ci pensi abbastanza, ti sforzi abbastanza di visualizzarla.

L’universo cospira per realizzare i tuoi desideri.

Il processo è in 3 fasi:

  • Ask: chiedi, chiedi all’universo ciò che vuoi
  • Believe: credici, visualizzalo, pensaci di continuo, sii positivo, sii grato per ciò che già hai
  • Receive: ricevi

Facile, no?

 

Ma attenzione, non si parla desideri generici tipo “voglio diventare ricco e famoso”, no no anche roba più materiale, concreta che tipo “io voglio tantissimo una Porsche Carrera 911 Turbo” e se ci penso a sufficienza prima o poi mi si materializza in garage o l’universo, la forza cosmica, troverà il modo di farmela avere.

Tu attrai nella tua vita ciò che desideri e in cui credi. Lo rendi reale.

E io non so cosa dire. Non trovo le parole per descrivervi lo sconforto viscerale che mi si materializza nel colon pensando che milioni di persone credono che davvero sia così che funziona il mondo.

Peggio, non potete immaginare l’imbarazzo sottopelle di pensare che, per quanto sia durato poco, ci ho creduto un po’ pure io.

È la celebrazione massima della pseudoscienza new age, forze cosmiche inesistenti che si configurano come una versione contemporanea della preghiera speranzosa rivolta alla divinità del bosco sperando che la carestia finisca.

Qualcuno potrebbe sicuramente pensare “eh vabbè, ma è una metafora, non intende mica davvero che…”

E invece no, lo intende davvero. Intende letteralmente che se ti sforzi di crederci abbastanza ti troverai dal nulla una busta di denaro nella cassetta della posta o ti verrà regalata una casa da qualcuno.

Ci sono pure esempi di questo tipo, nel libro come nel documentario.

Non mi metto neanche a spiegarvi il perché tutto questo non abbia senso a livello reale, scientifico, fisico, perché mi sembrerebbe di insultare la vostra intelligenza.

Questa roba ha lo stesso spessore culturale e la stessa veridicità dell’aruspice romano che ravanava nelle budella di un animale sperando di capire come sarebbe andata a finire la guerra.

E infatti non è niente di nuovo, Rhonda Bhyrne pesca a piene mani dall’occultismo classico, dalla teosofia di Madame Blavasky, da citazioni bibliche, da altri autori motivazionali, creando un pastone indigeribile dalla superficialità disarmante.

Non è solo, ovviamente, una fesseria, è pure un modo di pensare pigro, egoista e autocompiaciuto, come se il mondo ti dovesse qualcosa, a te, solo perché lo vuoi, come se tu fossi per forza speciale e a tutti i costi meritassi di ricevere, invece che farti il culo come tutti noi per prenderti quello che vuoi.

Ed è proprio per questo che piace a così tanta gente, perché è sia una illusione facile che una coccola all’ego, una rassicurazione che in fondo sì, andrà tutto bene di sicuro, perché tu sei meglio degli altri e te lo meriti.

Non sopporto poi la spocchia vergognosa che strizza l’occhio ai complottismi con cui l’autrice “rivela” di aver scoperto grazie alle sue ricerche questo segreto che tutti i grandi uomini del passato avrebbero conosciuto e usato.

Tira in ballo Beethoven, Winston Churchill, Abraham Lincoln, gente a caso di successo, asserendo senza alcuna prova se non citazioni decontestualizzate o congetture che facevano parte di una cerchia ristretta di personaggi illuminati che conosceva il segreto del successo universale.

La mia voglia di piromania è ai massimi storici.

 

PERCHÈ LA GENTE CI CREDE

Ma allora, se è una così colossale gigastro***ta, perché tutta questa gente ci crede, perché così tanti aneddoti di persone che giurano di aver trasformato la loro vita grazie a questi magici principi?

La prima ragione ovviamente è la creduloneria, l’autosuggestione e le balle dure e pure usate per vendere. Ma se proprio vogliamo cercare una ragione per cui questi principi possano sembrar funzionare, vado a ripescare quello che ho detto in un articolo di qualche tempo fa

Ovviamente si tratta di una clamorosa, fragorosa fesseria pseudoscientifica: la nostra capacità di visualizzazione e di pensiero non ha alcun influsso sulla struttura del reale, sulle leggi della fisica o sulle azioni altrui, sembra quasi superfluo doverlo ribadire, eppure si possono trovare migliaia di persone pronte a giurare sull’efficacia della legge dell’attrazione. Come mai? Bè, per l’influsso di 4 fattori:

  • L’effetto Placebo
  • Il bias di conferma, che porta le persone a notare i fatti che sostengono la loro idea e non quelli che la confutano
  • L’ottimismo che va a braccetto con la legge dell’attrazione, che ha banalmente effetti benefici in termini di umore
  • L’attività: il fatto di muoversi verso un obiettivo invece di semplicemente stare fermi ad aspettarlo aumenta la probabilità che qualcosa di buono accada e che si vada in quella direzione

È tutto normale, ma se viene inserito nel framework di questa disciplina ecco che si può far assumere a questi elementi un significato sovrannaturale.

E questo è quanto.

 

COME È SCRITTO

Come è scritto il libro?

Non in modo orripilante, la Bhyrne due righe in croce le sa mettere, il linguaggio è semplicissimo, scorrevole e asciutto, adatto a tutti, ma la melassa condiscendente del contenuto scivola giù da ogni lettera e finisce per inzupparti la mente.

Ed è pure vuoto, annacquato, poteva essere riassunto in una pagina ad essere larghi, il resto sono ripetizioni su ripetizioni, aneddoti privi di alcuna validità, testimonianze più o meno false e fufferia di buoni sentimenti.

 

LE RICADUTE

Tutto questo, però, lo qualifica semplicemente come uno dei tanti, tantissimi prodotti a scaffale delle pseudoscienze, niente di sorprendente o innovativo, basta andare nella sezione mistero o esoterismo di qualunque libreria per guardare nell’abisso.

Il problema qui è la portata di tutto questo. Perché The Secret è diventato un fenomeno culturale come pochi altri, soprattutto grazie a quella sorridente cialtrona che è Oprah Winfrey, regina dei talk show americani e della diffusione delle pseudoscienze, che ne ha fatto un suo cavallo di battaglia.

Non è bastato che James Arthur Ray, uno dei narratori di The Secret, abbia causato la morte di tre persone durante un rito di iniziazione motivazionale con una capanna sudativa nel deserto e sia finito in galera. No, noi la lezione non la capiamo e non riusciamo a comprendere che le pseudoscienze siano pericolose in sé anche quando paiono innocue, per il semplice fatto che inibiscono il pensiero critico e ci abituano a credere a qualunque cosa senza prove.

La legge dell’attrazione e The Secret hanno continuato a girare imperterriti per tutto il mondo, tra chi ci crede e chi non ci crede ma scrolla le spalle, perché, in fondo, che male può fare?

 

In conclusione, l’unica cosa buona che si può fare con questo libro è alimentare il barbecue per farsi una grigliata. Se Gutemberg avesse saputo che la sua stampa a caratteri mobili avrebbe portato a questo si sarebbe dato all’allevamento di bruchi da compagnia.

E no, non ve lo lascio il link di Amazon, perché sta roba non la dovete comprare.

Non vi chiedo neanche di farmi sapere che cosa ne pensiate perché già temo l’orda di “motivati” che mi insulteranno nei commenti.

Sto male solo a pensarci.

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